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Forum >> Italian Meeting Point - Army Guide >> Termine del giorno
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stemma 22:22 30.10.2007 |
Termine del giorno – Panzerfaust.
Il panzerfaust (conosciuto anche come faustpatrone) è un'arma monouso funzionante sulla base del "principio Davis" o della contromassa. Infatti non è un lanciarazzi bensì un piccolo ma efficacissimo cannone senza rinculo o meglio un lanciagranate per uso controcarri. Questo era dovuto ad un tappo in materiale friabile all'estremità posteriore del tubo di lancio. Da quel punto, giustamente indicato con le parole tedesche "Achtung! Feuerstrahl!" (letteralmente attenzione fiamme), usciva al momento dello sparo una fiammata che scarica tutta la forza del sistema di propulsione del razzo all'esterno, evitando il rinculo.Per proteggere il tiratore venne poi inserito uno scudo.
I tedeschi ne hanno sviluppato ben tre versioni principali: versione '30', '60' e poi da ultimo la 100M; altre, come la 150M erano in fase di progettazione. Quest'ultima divenne poi in mano ai sovietici il famoso RPG-2. La versione '100' fu quella prodotta in maggior numero. Essa era in grado di colpire un carro sino a 100m. di distanza e perforarne la corazza quand'anche fosse stata spessa 200mm. anche se con angolo d'impatto pari a 30° (dalla verticale). Il Panzerfaust fa infatti parte della famiglia RPG-2 sovietica
Esso venne utilizzato dai tedeschi nella parte finale della seconda guerra mondiale, e comprendeva un'ogiva da 100mm, poi aumentati a 140, con carica cava, capace di perforare 140-230mm, di acciaio, ma solo entro un raggio di 30-100 metri, a seconda della versione. Venne usato spesso durante la battaglia di Berlino, contro i carri sovietici avanzanti, spesso da parte della milizia civile. Le versioni con maggiore gittata e con possibilità di ricarica, Panzerfaust 150 e 200, erano allo studio, ma non fecero in tempo ad entrare in linea. Esse anticipavano nell'insieme l'RPG-7. |
stemma 20:22 03.11.2007 |
Termine del giorno – Esplosivo al plastico.
Gli esplosivi al plastico sono esplosivi semisolidi generalmente ad alto potenziale insensibili all'urto e concepiti per atti di sabotaggio e per dotare personale poco specializzato di esplosivo in forma molto pratica, maneggevole, durevole e sicura.
Generalmente a base di T4, HMX, PETN o loro miscele con adatte sostanze plastificanti atte a rendere l'esplosivo più malleabile e resistente alla temperatura e alla pressione. |
stemma 22:31 26.11.2007 |
Termine del giorno – Bomba Molotov.
La Bomba Molotov (detta colloquialmente Molotov o bottiglia Molotov) è un ordigno incendiario improvvisato, spesso associato a proteste di piazza violente o alla guerriglia. Inventata durante la guerra civile spagnola, prese il nome del politico sovietico Vjačeslav Molotov durante la seconda guerra mondiale, nella quale fu usata su diversi fronti, in particolare durante la battaglia di Stalingrado. Le bombe molotov sono formate da una bottiglia in vetro riempita con liquildo infiammabile (solitamente benzina) e da uno straccio avvolto attorno al collo della bottiglia e ad esso fissato che funge da innesco. Lo straccio viene infuocato e la bomba lanciata contro il bersaglio, all'impatto si frantuma e il liquido si infiamma, trasmettendo, eventualmente l'incendio al bersaglio. |
stemma 17:26 09.12.2007 |
Termine del giorno – Guerriglia.
La guerriglia (o anche guerrilla, dal termine originale spagnolo) è una forma di conflitto armato in cui uno dei due avversari è troppo debole militarmente, o troppo poco organizzato, per sostenere degli scontri in campo aperto con l'esercito nemico. Data questa limitazione, il modo di combattere si trasforma: l'esercito guerrigliero eviterà ogni occasione di confronto diretto, e si nasconderà disperdendo le proprie forze in unità piccole e molto mobili, che impegneranno obiettivi secondari e poco protetti in continue azioni di disturbo. Lo scopo della guerriglia è quello di logorare le forze nemiche, di abbassarne il morale esponendole a rischi continui, obbligandole a consumare mezzi e risorse inutilmente e vanificando i loro sforzi bellici. Mao Tse Tung, grande esperto di questa forma di guerra, parlava della guerriglia come "l'arte di fiaccare il nemico con mille piccole punture di spillo".
Nel campo tattico, la guerriglia non si manifesta con azioni di massa, neanche quando ambiente e circostanze particolari favoriscono il concentramento di numerose unità, ma è sempre una lotta episodica, che può aumentare di intensità e in estensione, ma non evadere dal ristretto campo dell'azione minuta contro obiettivi limitati e poco robusti. Può manifestarsi durante un conflitto armato fra due o più belligeranti, e in tal caso si svolge di preferenza lontano dalle linee del fronte, ma nelle zone occupate dagli eserciti operanti, immediatamente alle spalle o sulle linee di comunicazione di uno degli avversari oppure, meno spesso, in zone lontane: quasi sempre, però, nei territori che sono stati occupati nel corso delle operazioni di guerra o che sono contesi. |
stemma 12:10 14.01.2008 |
Termine del giorno – Fuoco amico.
Per fuoco amico si intende il fuoco proveniente dalle batterie dello stesso esercito. I militari americani utilizzano il termine Friendly fire o non-hostile fire, mentre quelli britannici si riferiscono a tali episodi come blue-on-blue, che è un termine mutuato dai wargame, dove le forze amiche sono contraddistinte dal colore blu e quelle nemiche sono rosse. Il termine fratricida è a volte utilizzato, sebbene più propriamente indicato per attacchi deliberati.
Gli incidenti relativi al fuoco amico vengono generalmente raggruppati in due classi. La prima riguarda gli errori di posizione, nella quale il fuoco destinato alle forze nemiche finisce per colpire la propria parte. Tali incidenti sono stati relativamente comuni nel corso della prima e della seconda guerra mondiale, dal momento che le truppe combattevano a distanze ravvicinate e le possibilità dei sistemi di puntamento meno accurate.
Il secondo raggruppamento comprende gli errori di identificazione, che si verificano quando truppe amiche sono attaccate per errore, perché credute nemiche. Incidenti di questo tipo sono divenuti più comuni in tempi recenti, anche perché la precisione negli armamenti e nei sistemi di puntamento ha reso meno comuni errori del primo tipo. Combattimenti che coinvolgono truppe in movimento, ma anche combattimenti che coinvolgono truppe provenienti da più nazioni, possono aumentare la possibilità che si verifichino episodi di fuoco amico. |
stemma 11:37 04.03.2008 |
Termine del giorno – Mina terrestre.
Una mina terrestre è un ordigno esplosivo che viene posizionato sul terreno o sottoterra, e che esplode quando un veicolo o una persona vi passano sopra. Il termine viene generalmente usato per indicare ordigni progettati e prodotti a livello industriale (e quindi non per ordigni improvvisati).
Nella tattica moderna, le mine sono utilizzate per impedire l'accesso a determinate zone, per esempio per impedire al nemico di oltrepassare confini contesi o, più in generale, per limitarne i movimenti; lo scopo è quindi simile a quello del filo spinato.
Le mine terrestri in generale e le mine anti-uomo in particolare (vedi sotto) sono soggette a forti critiche da un punto di vista etico, poiché possono causare vittime civili e continuare a danneggiare la popolazione locale anche molto tempo dopo la fine di un conflitto. Secondo le fonti che osteggiano l'impiego di questo tipo di ordigno, per esempio, oltre 35000 persone in Cambogia hanno sofferto di mutilazione o sono decedute a causa delle mine anti-uomo molto tempo dopo la fine della guerra. La rimozione delle mine terrestri è un'attività pericolosa, costosa e richiede tempi molto lunghi, e un terreno minato può risultare non percorribile (e quindi non coltivabile o in generale non utilizzabile) per decenni, specialmente nei paesi poveri che non hanno i mezzi per portare a termine lo sminamento. Per questi motivi, i sostenitori dell'abolizione delle mine anti-uomo hanno a lungo fatto pressioni sui governi nazionali affinché ne vietassero definitivamente la costruzione. Oggi la maggior parte delle nazioni del mondo ha ufficialmente acconsentito a mettere al bando le mine anti-uomo.
I sostenitori delle mine anti-uomo sostengono talvolta che esse sono una componente essenziale della guerra moderna e svolgono un compito fondamentale per proteggere le truppe e come moltiplicatore di forze (ovvero per consentire a un esercito ben organizzato che le usa in modo efficiente di avere la meglio nei confronti di forze altrimenti soverchianti). |
stemma 16:57 20.04.2008 |
Termine del giorno – Imboscata.
L'imboscata è una tattica militare che consiste nell'attaccare il nemico da una posizione strategica, come una collina o da un albero, e con il favore dell'effetto sorpresa.
Molto spesso associata alla guerriglia, questa tecnica è stata usata in molti conflitti, compresa la seconda guerra mondiale, perché è il classico esempio di tattica militare, in quanto permette di arrecare il maggior danno possibile al nemico con il minor dispendio di risorse.
In qualunque caso è norma definire "imboscata" gli attacchi eseguiti nelle modalità sopra indicate ma su piccola scala (squadre e plotoni); su scala più grande si parla di aggiramenti o di attacchi sui fianchi. |
stemma 08:45 29.01.2009 |
Termine del giorno – Fucile anticarro.
I fucili anticarro sono armi da fanteria, utilizzati a partire dalla prima guerra mondiale per contrastare le unità meccanizzate e corazzate che fecero la propria comparsa sui campi di battaglia. Date le dimensioni, sono noti anche come fuciloni anticarro.
I fucili anticarro classici erano armi potenti, considerati dei «fucili per elefanti», capaci di perforare con munizioni ad alta velocità le corazze leggere dei carri in uso negli anni trenta e nei primi anni quaranta, ma presto resi obsoleti dall'aumento delle prestazioni delle corazze e dall'apparizione dei razzi anticarro come il bazooka.
Tra questi fuciloni vi erano:
* Il modello inglese Boys, da 13,97 mm, in grado di perforare 21 mm di acciaio da 300 metri di distanza
* Il Solothurn svizzero da 20 mm, usato anche dall'Esercito Italiano, pesante ben 50 kg ed in grado di perforare 30mm a 500 metri.
* I sovietici PTRD e PTRS, da 14,5 mm e capaci di perforare 25 mm di corazza a 500 metri. Il PTRD era a colpo singolo, il PTRS era semiautomatico con caricatore a 5 colpi, ma era meno affidabile e più pesante. Si trattava di armi dalle prestazioni elevate, forse le migliori dell'epoca. Il tiro semiautomatico del PTRS lo rendeva apprezzato anche come arma contraerea.
* Il fucile giapponese da 20mm Tipo 97, poteva perforare 30 mm di corazza ma pesava ben 67 kg, praticamente un cannone portatile. Aveva alimentazione semiautomatica, e per il trasporto occorrevano due uomini attrezzati con una struttura simile ad una barella.
* I tedeschi PzB 38 e zB 39, da appena 7,92 mm di calibro ma che perforavano 25 mm a 300 metri grazie ad una munizione con nucleo in tungsteno, capace di una velocità iniziale di oltre 1.200 metri al secondo: maggiore del 50% rispetto un fucile normale, e di conseguenza in grado di colpire con una energia maggiore di 2,25 volte a parità di massa del proietto. Pesava 16,2 kg il primo, 12,5 il secondo.
* Un modello finlandese Lathi, poco efficiente.
* Si ha notizia anche di un modello adottato dall'esercito polacco, ed utilizzato nel 1939 contro i tedeschi. Questo fatto non stupisca, la Polonia nel 1939 aveva un'industria di armamenti ragionevolmente sofisticata ed indipendente.
Alla fine del XX secolo i fucili anticarro hanno ricominciato ad apparire, con il compito stavolta di armi di precisione a lungo raggio, antiuomo ma soprattutto anti-materiale. In genere hanno calibro 12,7 mm, ma qualche modello può usare un calibro da 14,5 e persino 20mm. Si tratta di armi molto pesanti per un impiego pratico, e quindi poco diffuse.
I modelli attuali vennero rielaborati dall'esperienza da parte di amatori americani con fucili anticarro del periodo bellico, come quelli inglesi o sovietici (gli americani non ebbero mai armi simili, nonostante le loro fabbriche di armamenti fossero certo in grado di produrne).
Dal momento che vi erano state alcune sensazionali rapine ai caveau e casseforti delle banche (che ispirarono Una calibro 20 per lo specialista con Clint Eastwood per la regia di Michael Cimino), il massimo calibro detenibile da un privato cittadino venne limitato a 12,7 mm. Così questi fuciloni vennero dotati di una canna e munizioni della mitragliatrice M2 HB.
L'applicazione di un cannocchiale e la selezione delle munizioni di migliore qualità ebbero un notevole effetto che questi fuciloni, pensati con criteri di potenza e non di accuratezza, non avevano mai avuto: diventarono micidiali armamenti di precisione. Mirini 10x e munizioni speciali furono usate anche su mitragliatrici M2 HB in Vietnam. Una nota diceria è che con una di queste venne ucciso un vietcong a oltre 2.000 m.
Un esempio tipico di queste nuove, terribili armi è il Barrett M82, attualmente usato da forze speciali di tutto il mondo, e noto al grande pubblico per il film RoboCop in cui uno di questi cannoni, simile al fucile Colt M16 ma molto più grande e con funzionamento semiatuomatico, venne usato nel ruolo di caccia al famoso cyborg.
I proiettili utilizzabili sono di vari tipi, come gli HE (high explosive, esplosivo ad alto potenziale) , AP (armour piercing, perforanti), ma vi sono anche gli APDS (decalibrati, con proiettile sistemato dentro una incamiciatura che si perde al momento di lasciare la bocca da fuoco), che arrivano a perforare 40mm di acciaio a centinaia di metri di distanza, e che danno la capacità di perforare anche i mezzi per la fanteria meccanizzata nonché qualunque auto blindata civile.
Questo fatto, combinato con la precisione a lunga distanza, rende questi fucili armi estremamente pericolose, specie per azioni di tipo guerriglia o terroristiche: tuttavia sono note per avere una precisione inferiore a quella dei normali fucili di precisione da cecchino, ma questo dipende molto dalle munizioni impiegate. In alcuni stati degli Stati Uniti alcuni modelli di armi di questo tipo sono tuttora di libera vendita, o sono state regolamentate di recente solo dopo che le forze antiterrorismo hanno avanzato l'ipotesi di un uso di queste armi (specie il Barrett) contro aerei di linea in fase di decollo o atterraggio.
Anche se la loro potenza può sembrare limitata, bisogna dire che gli altri tipi di armi non sono contemporaneamente sia così potenti, precise e portatili. Con un RPG-7 non si può colpire un bersaglio a oltre 1000 metri, per esempio, e certamente non con precisione. Un cannone da carro armato non è portatile, mentre un fucile da cecchino non ha usualmente molte possibilità contro un'auto blindata.
Un Barrett M82, o un modello più leggero e preciso, ad azionamento manuale anziché semiautomatico ha sostanzialmente tutte queste capacità in un peso e ingombro ragionevoli. Ecco perché la riapparizione di queste armi, per quanto non più intese come sistemi di combattimento di prima linea è estremamente preoccupante e potenzialmente pericolosissima, anche se per fortuna non ha conosciuto la diffusione di altre categorie di armamenti. |
stemma 10:35 10.03.2009 |
Termine del giorno – Missile.
Un missile è, in generale, un sinonimo di proiettile, cioè qualcosa che è lanciato (o spinto) allo scopo di percorrere un determinato spazio seguendo una traiettoria balistica. La gamma dei missili è molto vasta: può essere considerato missile anche una pietra lanciata da una fionda o una catapulta, fino ad arrivare ad un Minuteman III, un missile balistico intercontinentale (ICBM) con testate nucleari multiple. I moderni ICBM, i più grandi missili finora sviluppati, rappresentano la più distruttiva arma mai creata dall'uomo.
Al momento attuale, viene usato il termine "missile", principalmente, per definire un oggetto dotato di propulsione a razzo, soprattutto se dotato anche di sistema di guida.
I missili a razzo sono comunemente noti semplicemente come razzi. In generale, si usa il termine "razzo" per un sistema non guidato e "missile" per un sistema guidato: in entrambi i casi sono dotati di motori a getto per la loro propulsione, siano essi esoreattori (soprattutto per i missili da crociera) o endoreattori. I missili sono utilizzati soprattutto nella guerra come mezzi di trasporto di una forza distruttiva (solitamente una testata esplosiva) su un obiettivo. Oltre all'esplosivo, altre forme di carichi distruttivi presenti sui missili possono essere testate chimiche, biologiche o nucleari. A volte sono stati utilizzati per trasportare carichi destinati a sabotare tecnologicamente le infrastrutture senza nuocere alle persone. Ad esempio, nella guerra del Golfo, dei missili Cruise (missili da crociera) furono usati per disabilitare delle centrali elettriche grazie a dei corto-circuiti causati da striscioline di materiale conduttore disperse nell'area delle interconnessioni della centrale alla rete elettrica.
I missili che coprono gran parte della loro traiettoria in volo senza spinta, e che non usano la variazione dell'aerodinamica per cambiare repentinamente direzione o per inseguire un bersaglio, vengono chiamati "missili balistici" (perché sono in gran parte governati solamente dalle leggi della balistica). |
stemma 09:55 30.04.2009 |
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